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Bersani accolto così. Da sinistra: “Ora la nuova coalizione”. E da destra: “Dialogo”

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Le reazioni di avversari e possibili alleati all’avvento dell’era dell’ex ministro per lo Sviluppo economico. C’è chi chiede la ricostituzione del centrosinistra, chi invoca un’opposizione più pacata e dialogante. Tutti, comunque, riconoscono il valore del nuovo segreta- rio Democratico. Il servizio di Francesco Carosella.

Nella foto, il neosegretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani

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di Francesco CAROSELLA

All’indomani dell’elezione di Pier Luigi Bersani alla guida del Partito Democratico le reazioni della nostra politica mettono in luce una trasversale stima e fiducia per il neosegretario. Le istanze da entrambi gli schieramenti convergono nell’auspicio di un rinnovamento strutturale dell’opposizione.

Sinistra radicale. Bipartitismo e antiberlusconismo devono essere superati e bisogna “riscrivere il perimetro del centrosinistra”, dice Claudio Fava di Sinistra e Libertà. Osserva il segretario nazionale del Pdci Oliviero Diliberto: “Bersani ha promesso agli italiani e alla sinistra italiana di tornare a un sistema di alleanze. E senza alleanze Berlusconi governa per i prossimi 50 anni, perchè un centro sinistra non può avere una maggioranza se non con un’alleanza larga. Spero adesso che dalle promesse della campagna elettorale si passi ai fatti”.
Ma Paolo Ferrero: “La logica bipartitica – contesta il segretario di Rifondazione – ha danneggiato la democrazia” e “ha consegnato il paese a Berlusconi e ha contribuito alla completa perdita di credibilità del sistema politico”.
Anche i radicali si aspettano una risposta chiara da Bersani, lo ha detto Emma Bonino, vicepresidente del Senato: “Mi dispiace che dal Pd si parli di alleanze con tutti tranne che con i Radicali, questo richiede un chiarimento visto che è una situazione che c’è stata prima con Veltroni e poi con Franceschini e che certo non può durare in eterno”.

Popolo della Libertà. Il dipietrismo, “alleanza preferenziale” già della gestione Veltroni e Franceschini, va messo parte, secondo il capogruppo del Pdl alla Camera Claudio Cicchitto: “Sappiamo bene chi è Bersani: post-comunista, emiliano, dal taglio abbastanza tranquillo. Quindi mettiamo nel conto, ma è tutto da scoprire, una opposizione puntigliosa. L’augurio che io faccio e che passeremo dalla fase attuale, che è quella della demonizzazione dell’avversario a una opposizione di tipo normale”.
“Più pragmatismo e meno furori declamatori, rispetto a quelli nei quali Franceschini si è molto speso” ha detto il capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri; “Lo attendiamo alla prova dei fatti. Sui grandi nodi, riforme istituzionali e altre questioni, abbiamo sempre offerto la disponibilità al confronto. Vedremo in che misura dovrà pagare un prezzo agli ultrà del Pd e dell’area di sinistra e quanto riuscirà a essere autonomo da Di Pietro che ha dettato l’agenda e le parole di Franceschini”.

C’è dunque anche la volontà di un confronto più sereno e costruttivo tra maggioranza e opposizione, di una maggiora cooperazione, ha ribadito il presidente del Senato Rentato Schifani: “Auspico che, con l’insediamento del nuovo leader del Partito democratico, si possa instaurare un clima di confronto costruttivo tra le parti, in particolar modo sulle grandi riforme di cui il Paese ha bisogno”. Aggiunge il ministro Alfano: “Una leadership forte del Pd può aiutare il confronto sulle riforme spinte dalla maggioranza di Governo. Il Pd di Bersani potrà avere maggiore forza politica e potrà entrare nel merito dei problemi senza preclusioni pregiudiziali”.

Udc. In questo senso si sono espressi anche il segretario dei centristi Lorenzo Cesa, possibile nuovo alleato dei Democratici di Bersani: “Ci auguriamo di trovare nel Pd un interlocutore serio con cui definire azioni comuni in Parlamento per incalzare il Governo sui problemi reali dei cittadini, senza cadere nel tranello dell’antiberlusconismo e del populismo”, e, da ultimo, il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni: “Mi auguro che la sua elezione possa riportare il clima complessivo del nostro Paese a un confronto pacato di posizioni, a un’alternativa democratica che nasce del rispetto dell’avversario e su questo si fonda”.

Francesco Carosella


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